A b r u z z o

L’Abruzzo è una delle regioni più belle e selvagge d’Italia. Inoltre, vanta il titolo della regione più protetta del territorio nazionale italiano.
Il 28% del suo territorio è parco: il Parco nazionale d’Abruzzo, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco nazionale della Maiella, il Parco regionale Sirente-Velino.
Il fiume Sangro attraversa il cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo e dopo averne bagnato i paesi centrali, Pescasseroli e Villetta Barrea, si riposa nel Lago di Barrea. Le sue fredde acque sono limpidissime e creano un gioco di colori e di specchi irresistibile.

Luoghi da visitare nei pressi della nostra cantina:

T o r i n o d i S a n g r o

Territorio

Torino di Sangro (CH) è una tranquilla località balneare immersa nel cuore della Costa dei Trabocchi. Vanta un litorale di circa sei chilometri equamente diviso tra la spiaggia sabbiosa della località “Le Morge” e quella ghiaiosa di “Costa Verde”. Oltre alla borgata Marina, il centro del paese è situato in collina, a circa nove chilometri dal litorale.

C o s t a d e i t r a b o c c h i

La costa dei trabocchi, chiamata così per la presenza di numerosi trabocchi, è costituita da Circa 60 Km, di litorale, famosa in tutta Italia per la sua bellezza naturalistica e per la sua eterogeneità. Vi sono tratti di spiaggia bassa e sabbiosa, tratti a ciottolate oltre a tratti alti e rocciosi. I paesi che la compongono sono: Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chetino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto, San Salvo. I trabocchi costruiti lungo questo tratto di costa, sono situati totalmente in acqua,collegati alla terra ferma per mezzo di una passerellapiù o meno stabile posta trasversalmente rispetto alla costa.

R i s e r v a n a t u r a l e r e g i o n a l e L e c c e t a

La riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro è un’area naturale protetta situata nel comune di Torino di Sangro, in provincia di Chieti ed è stata istituita nel 2001.La riserva si estende per 175 ettari, a sud della foce del fiume Sangro, a ridosso della costa dei trabocchi. Il simbolo di questa riserva è la Testuggine di Hermann anche se i motivi per cui è diventata un’area protetta e di importanza ambientale fin dal 1971, sono dovuti alla macchia mediterranea mista in cui il leccio ne è la specie più rappresentativa.

C i m i t e r o B r i t a n n i c o

Bilder für Wikipedia

Il cimitero militare britannico di Torino di Sangro (in inglese Sangro River War Cemetery) è un cimitero militare sito sul pendio di una collina in contrada Sentinella, nel comune di Torino di Sangro, in provincia di Chieti.

Il cimitero, progettato dall’architetto Louis de Soissons, è gestito dalla Commonwealth War Graves Commission (CWGC). Lo stesso architetto progettò il vicino Cimitero militare canadese, nei pressi di Ortona, in memoria dei soldati Alleati morti nella battaglia di Ortona.

Nel cimitero sono seppelliti 2617 militari provenienti da territori del Commonwealth britannico, di cui 2542 identificati e 75 ignoti, caduti nel corso della seconda guerra mondiale durante la battaglia per lo sfondamento della linea Gustav sul fiume Sangro, nel novembre – dicembre del 1943.

A b b a z i a d i S a n G i o v a n n i i n V e n e r e

San-Giovanni-in-Venere

L’abbazia di San Giovanni in Venere si trova nel comune di Fossacesia, su una collina prospiciente il mare Adriatico a 107 m s.l.m. Il complesso monastico di San Giovanni in Venere è composto da una basilica e dal vicino monastero, entrambi costruiti all’inizio del XIII secolo in luogo del piccolo monastero preesistente. La posizione è molto panoramica: è su una collina che domina la costa vicina per diversi chilometri verso nord e verso sud.

R i s e r v a n a t u r a l e P u n t a A d e r c i

Punta-Aderci

La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, con l’omonimo promontorio roccioso, tutela uno dei tratti più suggestivi e spettacolari del litorale abruzzese, che alterna spiagge ampie e sabbiose a scogliere naturali con baie e calette di suggestiva bellezza. È stata la prima riserva a essere istituita in Abruzzo nella fascia costiera (1998).

La Riserva si estende per circa 285 ettari dalla spiaggia di Punta Penna nel territorio di Vasto (Ch) alla foce del fiume Sinello, al confine con il comune di Casalbordino (Ch).

 

M a j e l l a

Maiella

La Majella (o Maiella) è il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso d’Italia, situato nell’Appennino centrale abruzzese, al confine tra le province dell’Aquila, Pescara e Chieti, con la cima più alta rappresentata dal Monte Amaro, 2.793 m s.l.m.. Distante circa 180 Km da Roma, 85 Km da L’Aquila, 40 Km da Chieti e 55  km da Pescara[1], è sede dell’omonimo parco nazionale e su di essa insistevano la comunità montana Peligna, la comunità montana della Majella e del Morrone, la comunità montana della Maielletta e la comunità montana Aventino-Medio Sangro.

Prodotti da gustare:

A r r o s t i c i n i

Gli arrosticini sono espressione culinaria della pastorizia stanziale e non della transumanza, come si è ritenuto in passato: leggenda narra che furono inventati negli anni ’30 da due pastori del Voltigno, area montuosa compresa tra Carpineto della Nora, Villa Celiera e Civitella Casanova, che tagliarono carne di pecora vecchia in piccoli pezzi per non sprecare cibo, prendendone anche dalle zone vicine alle ossa dell’animale. I piccoli pezzettini di carne sarebbero diventati spiedini venendo inseriti su bastoncini di legno di “vingh”, una pianta che cresce spontanea lungo le rive del fiume Pescara, per poi essere cucinati alla brace all’aperto. Il metodo di preparazione degli arrosticini, originariamente pensato per cercare di rendere appetibili i tagli di carne meno pregiati, ottenne risultati così apprezzabili da essere applicato ben presto ai tagli migliori.

B r o d e t t o d i p e s c e

brodetto

Il Brodetto di pesce “alla vastese” è uno dei piatti più semplici e più gustosi della cucina marinara locale, fatto con ingredienti poveri e genuini.

Per il brodetto alla vastese, “lu vrudatte” come viene chiamato in dialetto oltre al tegame di terracotta, “tijelle” di coccio, importanti sono l’olio delle colline vastesi e il peperoncino piccante.

Quanto al pesce, secondo la tradizione deve essere fresco, pescato fra Ortona e Vasto e di almeno cinque-sei varietà. Razze, triglie, seppioline, noce, testone, cucinati con aglio, peperone e pomodoro fresco a pezzetti (preferenza ai gustosi pomodori vastesi di mezza stagione, i “mezzotempo” ma vanno bene anche gli altri tipi di pomodori prodotti nella zona).

Sempre per quanto concerne la cucina occorre dire che l’Abruzzo è noto per essere il regno del peperoncino, presente in tutti i sughi. Tra questi i maccheroni alla chitarra costituiscono il piatto più famoso. La chitarra è un attrezzo di cucina che richiama uno strumento a corde, ossia un telaio di legno di faggio dove sono i fili d’acciaio sono tesi, separati da un millimetro.

S p a g h e t t i a l l a c h i t a r r a